mercoledì, febbraio 08, 2006

MA AVRANNO LA MINIMA IDEA DI COSA FARE?


Mancano poche settimane alla fatidica data delle elezioni politiche nel nostro Paese. Sono sempre stata convinta che l’esercitare il diritto di voto fosse soprattutto un dovere e di fronte al pensiero, condiviso da molti, che le elezioni siano solo una perdita di tempo e denaro pubblico, ostinatamente ho sempre sostenuto che fosse sbagliato non andare ad esprimere la propria scelta.
Oggi, però, sono confusa e le mie convinzioni stanno sempre più vacillando, e credo che una buona fetta di elettori stia vivendo la mia stessa situazione. La confusione nasce dal fatto che questa campagna elettorale si sta sviluppando su temi che nulla hanno a che vedere con il futuro del nostro Paese. Stiamo assistendo ad una sfida fra i due Poli su chi è più bravo a dimostrare che l’altro è colpevole di fatti e misfatti con conseguenze di carattere giudiziario, il tutto amplificato dai mezzi d’informazione.
Continuando così ho l’impressione che ad aprile ci troveremo ad andare a votare per chi ai nostri occhi sarà il meno colpevole e non, come dovrebbe essere, per chi ci sembra più indicato a governare il nostro Paese. Noi, uomini e donne della “massa”, vorremmo invece sapere quali sono le prospettive che ci vengono fornite da chi vuole il nostro voto, vorremmo sapere quali interventi sono previsti perché la sanità funzioni meglio, quale sarà il futuro delle pensioni, se i nostri figli frequenteranno una scuola che li preparerà per il futuro, se i nostri giovani avranno qualche possibilità di lavoro, cosa si farà affinché la nostra economia riprenda. Vorremmo, insomma, sapere quali sono le prospettive per le componenti basilari di una vita “normale”.
La pantomima a cui stiamo assistendo sta svuotando di ogni significato il voto popolare, perché sembra che a nessuno, di sinistra, di destra o di centro, interessi nulla del nostro futuro. Mi viene da pensare che, in realtà, manchino completamente le idee su come si governa un Paese e che concentrare l’attenzione della gente su fatti di importanza politica ma di nessun interesse per l’Italia, sia un ottimo mezzo per nascondere il vuoto che c’è nell’affrontare i reali problemi della Società.
Non è che ci si aspetti dai programmi chissà quale soluzione o che si sia così ingenui da pensare che tutto ciò che viene promesso in campagna elettorale si realizzi, ma almeno vedere che qualcuno si pone l’obiettivo di analizzare le difficoltà italiane ci farebbe sentire un po’ più tranquilli sull’avvenire, invece… niente, c’è solo il vuoto. Parole inutili sulle colpe di ognuno vengono sprecate e intanto nessuno che pensi che per far ripartire l’Italia servono azioni e onestà intellettuale. Insistiamo con Prometeo, facciamo sentire la nostra voce e facciamo vedere la differenza che c’è fra il dire e la volontà di fare, chissà mai che torni il buon senso e che si ricominci a pensare e a fare per il nostro Paese.

Morena La Tanza

Tratto dalla Newsletter numero 9 del sito www.progettoprometeo.org

Nessun commento: