martedì, luglio 04, 2006

VEGETAL-BURGER

Immaginate di entrare in un Mac Donald, arrivare alla cassa e chiedere un hamburger senza hamburger. Cioè senza la carne. Solo pane, pomodoro e una foglia di insalata. Questa buffa richiesta accompagnava sempre le mie serate milanesi nei primi anni del 2000 in compagnia della mia amica Anna, vegetariana-carnivora. Chi sono i vegetariani carnivori? Sono anime in pena, splendide persone si intende...non fraintendiamo. Dotate dei migliori propositi e dei più nobili sentimenti nei confroti degli animali. Ma fondamentalmente sofferenti. Vorrebbero essere fedeli alla loro scelta, quella di essere vegetariani, ma di fronte ad una bella grigliata di carne o ad un'amica che addenta un succulento ham burger...si sentono venir meno. Per la pietà direte voi...no..no, per la fame proprio. Ci sono persone che non sono portate per certi tipi di scelte, è troppo per loro. E così era per la mia cara amica Anna. Dopo mesi di seitan (un polpettone vegetale insipido che sostituisce la carne) e dopo avermi vista addentare vari tipi di carne in varie occasioni, quel giorno dopo aver ordinato l'ham burger senza ham burger, corse di nuovo alla cassa...si guardò furtivamente intorno e con voce fioca chiese: "potrebbe infilarci un'hamburger vero nel mio panino?" Non era una proposta oscena intendiamoci, era la supplica di una vera carnivora che aveva solo fatto scelte sbagliate. Cosa significa vera carnivora? Beh secondo la dieta del gruppo sanguigno di Peter J.D'Adamo che mia sorella qualche anno fa brandiva e citava come fosse la Bibbia, il gruppo sanguigno più antico, quello già presente nella preistoria sarebbe stato il gruppo zero. I primi uomini, i primi carnivori erano proprio di gruppo zero; ovviamente di conseguenza chi possiede questo gruppo oggi, sente un bisogno atavico di mangiare carne...e Anna come me è di gruppo zero. A parte le teorie credo che siano un pò il bisogno di ferro e un pò le nostre abitudini culturali a farci sentire questa esigenza. Per me e per la mia amica Anna era semplicemente motivo di gran risate, per sdrammatizzare la serietà dell'argomento e la nostra divergenza di opinioni. Dopo aver trasgredito, mi supplicava di non raccontarlo a nessuno e di non dirlo soprattutto a suo cognato Flavio con cui lavoravo, che era un vegetariano convinto. La cosa buffa è che lei non sapeva che anche Flavio, spesso in giro per lavoro, trovandosi a cene ufficiali e pensando fosse sconveniente dichiararsi vegetariano, faceva delle abbuffate di carne da far impallidire Obelix. Così ognuno di loro col suo scheletro nell'armadio anzi col suo osso di braciola in tasca, continuava a fare la spesa nei supermercati bio frequentatissimi dalla Milano "consapevole" quella che fa gli acquisti giusti, sceglie i prodotti equo solidali e appunto non mangia carne. Tutte cose assolutamente encomiabili, da imitare ma sempre con grande rispetto di noi stessi e dei nostri limiti o esigenze. Oggi che gli anni sono passati, Anna è sempre la mia cara amica, non è più vegetariana, forse a causa della mia frequentazione, ma la sua parte di consapevolezza la fa tutti i giorni lavorando in uno dei più grossi progetti di ecosostenibilità ambientale dell'Unesco a Parigi.

Teresa Manicardi - manicardi_teresa@yahoo.com

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