lunedì, dicembre 04, 2006

D'ora in poi...dieta!




FINANZIARIA BULGARA

Leggendo qua e là, in questi giorni, ho avuto conferma dei miei sospetti su logiche e metodi di questi nostri attuali governanti.
Sia chiaro, tutto il mondo è paese, quindi non mi stupirei –un domani- di trovarmi a dire le medesime cose con altri governi. Tant’è, però che oggi tocca a loro!
A loro che, con un colpo di mano hanno trasformato una finanziaria di 200 e passa articoli in una di pochissimi articoli ed uno di questi con quasi mille emendamenti.
Perché? Perché, diversamente, non si sarebbe potuta approvare in questo modo, visto che occorre sia approvarta articolo per articolo. Ed alla camera ne avevano discussi e votati –se non erro- 15!
Congetture? Forse, ma anche considerazioni spontanee. Se non erro, anche Egidio Sterpa sul Giornale di oggi (20 novembre) afferma sostanzialmente le medesime cose. E mi pare che siano in atto le prime avvisaglie di una mozione di incostituzionalità della procedura adottata. Vedremo.
Eppoi qualcuno mi dovrebbe spiegare chi la conosce la manovra che questi onorevoli signori han votato. Nasce da un progetto di oltre duecento pagine che, dalla sua originaria stesura è stato, più che emendato, riscritto.
E considerato che ciò non era sufficiente (credo che –senza rileggerla- nessuno si ricorderebbe la originaria stesura) ecco il maxi emendamento: altre 300 pagine!
Ora, tutte le persone di buon senso sperano che al Senato i più “maturi” rappresentanti del popolo sappiano rimettere le cose in ordine (ci credete?). Altrimenti sperano che un’epidemia di influenza tenga a riposo gli emeriti senatori a vita … per riequilibrare gli schieramenti.
Ma, e purtroppo, dobbiamo fare i conti con la realtà: che la finanziaria sia approvata in entrambi i rami del parlamento.
Risultato: chi ci avrà guadagnato?
Escludiamo gli italiani: saranno gli unici a non beneficiarne, visto che contiene –principalmente- danni e non benefici. Tasse e non risparmi di spesa. False promesse e non sviluppo. Maggiore burocrazia e polizia fiscale. Prelievi forzosi e interventi di interesse corporativo. Senza commentare il cuneo fiscale, che porta benefici al 5% degli imprenditori e lascia il resto a becco asciutto ed a leccarsi le ferite per quanto d’altro –in negativo- la norma contiene (vedi, ad esempio, l’evoluzione degli studi di settore).
Sicuramente –invece- ci guadagneranno le cartiere: pensate solo alle spese per la carta necessaria per riprodurre il testo a beneficio di chi la vorrà o, purtroppo, la dovrà leggere.
Ed i commentatori, coloro che dovranno estrapolare le migliaia di richiami normativi –al solito- criptati: quanti testi vorranno e potranno scrivere sull’argomento?
E conseguentemente ci guadagneranno gli editori, che pubblicheranno questi testi.
E –dopo- quando questi testi l’anno successivo saranno obsoleti, ci guadagneranno coloro che quella carta la smaltiranno e ricicleranno!
Ma allora se è vero che c’è qualcuno che ci guadagna … è realmente una Finanziaria di sviluppo!!!!
E noi che non ci credevamo e l’abbiamo tanto boicottata!
Ha ragione Enrico Letta, che la definisce “Bellissima!” E con lui tutto il coro: compreso Prodi ovviamente, che l’ha talmente decantata ed era talmente certo di quello che il Governo aveva fatto (“Finanziaria equa e di sviluppo!”), da essere convinto che anche il dibattito parlamentare fosse superfluo. E così si è presentato a Montecitorio che mancavano solo gli interventi di Tremonti e Fassino. Troppa sicurezza? O villaneria!!!
L’avrà consigliato Diliberto al ritorno dalla manifestazione romana! Lui in questa Finanziaria, insieme a Rifondazione, ha avuto un grosso peso politico e decisionale. Anche perché, in tema di consigli della sinistra massimalista, una cosa il Primo Ministro l’ha ben capita: i metodi usati per approvarla sembrano metodi noti, metodi di vecchia scuola, di scuola vetero-comunista, bulgara appunto. Plebiscitaria: volente o nolente!
Vero Diliberto? Ai posteri!
Pino Fasulo © nov. 2006

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