martedì, gennaio 16, 2007

...E GODI, CHE C'È PRODI!




Hanno fatto male i rappresentanti di punta del governo attuale a non accettare l'invito di Pier Francesco Pingitore che li voleva ospiti alla serata del Bagaglino del 13 gennaio con titolo "E io pago.." Hanno mostrato mancanza di senso dello humor e in loro assenza la brillante compagnia di attori comici più o meno stagionati ha dato il meglio di sè facendo letteralmente scompisciare il pubblico presente in sala e anche quello a casa. Soprattutto l'imitazione di Sgarbi è stata un capolavoro che lo stesso interessato presente in sala ha applaudito con le lacrime agli occhi. Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Martufello e Mario Zamma, affiancati da Gianluca Ramazzotti conditi dalla presenza delle avvenenti e "scosciatissme" Aida Yespica e Pamela Prati hanno fatto un successone.
“E io pago!”questo il titolo della serata, a metà tra lo sberleffo e il grido di dolore, è l’esclamazione che più si sente in giro negli ultimi tempi. E’ anche la memoria ironica che ci ha lasciato Totò, immortale come tutte le sue proverbiali battute. Il programma attinge dagli umori della gente la sua ispirazione satirica. Dalle giravolte della Finanziaria ai mille litigi interni alla coalizione di governo, dalla sopportazione certosina di Prodi alla sua esplosione non più controllabile: la canzone era davvero spassosa e utile ad esorcizzare le recenti stangate .
"Godi godi godi, che c’è Romano Prodi;
lui con la finanziaria, ha già cambiato l’aria;
lui delle tasse è mago …e io pago!.".. e ancora: " alle elezioni sembravano tanto buoni, invece ora ci hanno preso per i fondelli.. "coraggio, coraggio anche questa passerà e la quiete dopo la tempesta tornerà..."
E il malumore, o i malumori del pubblico hanno trovato nello spettacolo una puntuale valvola di sfogo.
Come dice il regista Pingitore: «La materia è tanta e non abbiamo concorrenti, perché la satira era più attiva nei confronti del precedente governo. E ora invece, come dice anche Roberto Benigni, è passata a criticare e deridere l'opposizione. Noi adottiamo un criterio imparziale, siamo per la satira contro il potere, chiunque sia ad esercitarlo. Così come non abbiamo avuto nessuna remora a prendere in giro e criticare il governo Berlusconi, per la stessa ragione rappresenteremo il pungolo satirico di questo governo».
Ma Dalema e Mastella hanno avuto paura di questa satira che invece l'anno scorso, come opposizione, avevano sfruttato a titolo promozionale, prestandosi persino a fare da bersaglio al lancio di torte. Ma com'è?... la sinistra non si vantava tanto di detenere la capacità di fare satira? Di farla, appunto ...non di subirla!

Teresa Manicardi ©

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