venerdì, gennaio 12, 2007

A morte la pena di morte?




Fra tutte le battaglie combattute dall'onorevole Pannella e dai suoi radicali a suon di scioperi della fame (o diete programmate?), quella per la moratoria della pena di morte nel mondo, mi trova insolitamente d'accordo con lui. È paradossale condannare un uomo perchè ha ucciso un altro uomo ed ucciderlo a sua volta legalmente, si insegna che il reato non è l'uccidere ma essersi fatti beccare. Nello stesso termine "giustiziare" c'è la parola "giustizia" che dichiara quanto sia giusto uccidere. E' un controsenso.
Siamo europei e siamo un popolo antico, dalle profonde radici storiche, siamo tenuti a uno scatto qualitativo umano di chi giudica, ad una civiltà che sia di esempio anche agli americani e agli altri stati che praticano la pena di morte.
Ma l'errore che hanno fatto i sostenitori di questa battaglia per la moratoria, è stato forse quello di utilizzare un testimonial scomodo come Saddam Hussein dittatore e genocida indiscusso anziché uno dei numerosi anonimi detenuti sospesi nel limbo del braccio della morte.
Certo, la scelta del detenuto Saddam vale anche come provocazione: "se sei contro la pena di morte lo devi essere per tutti i casi".
Chi non ha provato un senso di angoscia nella visione del volto del dittatore col cappio al collo?..È un essere umano, abbiamo il diritto di togliergli la vita? Qualcuno potrebbe rispondermi con le immagini dei kurdi gassati senza pietà fra le loro povere case. Ma la morte non porta a pacificazione. La morte di un dittatore ancor meno, non colma minimamente il dolore delle vittime, rischia di farne un martire per i fanatici. Tenere in vita e in detenzione Saddam Hussein, magari ai lavori forzati, avrebbe compensato almeno in piccolissima parte le enormi sofferenze che ha procurato ai kurdi e agli iracheni negli anni della sua dittatura.
Mi chiedo anche: dove eravamo noi europei, dove erano le Nazioni Unite e L'America mentre Saddam Hussein massacrava indisturbato il suo popolo? Ha dovuto dar fuoco ai pozzi petroliferi perchè qualcuno si interessasse alla sua condotta? Anche l'omissione di soccorso è un reato!

Teresa Manicardi ©

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